Cari Colleghi,
questa Associazione nasce come un luogo prezioso della memoria e del futuro insieme. Ognuno di voi ha lasciato un segno profondo nella nostra Università, non solo con la propria opera scientifica e didattica, ma soprattutto con la testimonianza di un modo di intendere la cultura come servizio, come dialogo e come strumento di pace.
Essere “emeriti” non significa appartenere al passato, ma custodire un patrimonio di valori e di esperienza che può ancora orientare le nuove generazioni. La cultura, infatti, non si misura soltanto con le scoperte o con i risultati, ma con la capacità di costruire ponti: tra le discipline, tra le persone, tra le generazioni.
In questo tempo in cui la diversità spesso genera paura e distanza, la nostra Università ha bisogno di esempi che ricordino come accoglienza, inclusione e rispetto siano le radici stesse del sapere. Mi auguro che questa Associazione possa diventare una scuola di dialogo e di umanità, una vera palestra di pace, in cui il sapere maturato negli anni continui a fiorire in nuove forme di insegnamento e di condivisione.
Con viva stima e affetto,
Gian Paolo Guaraldi
Modena, 13 novembre 2025
